Le generazioni che ci hanno preceduto sono state le artefici della grande corsa verso lo sviluppo, producendo il benessere e la qualità della vita che oggi viviamo, un progresso carico anche di contraddizioni e ansie.
Le nuove generazioni, quelle che escono dagli istituti secondari e dalle università, sono figlie di quanto sopra, hanno conoscenze e grandi potenzialità ma le esprimono con fatica perché manca loro quella spinta di riscatto sociale che ha mosso le generazioni precedenti...
È compito nostro rimettere in moto, per quel poco che possiamo fare, quella fame di futuro che ha animato la nostra gente: creare visioni, orizzonti e obiettivi da raggiungere.
La strada intrapresa attraverso l’istituzione dei laboratori delinea un percorso dove ci si confronterà costantemente con i frutti del nostro mondo produttivo, per renderlo punto di partenza per ripensare quali sono i nuovi bisogni/servizi e di conseguenza gli “oggetti tangibili o intangibili” utili a soddisfarli.
Una dialettica così concepita nasce soprattutto perché le nuove generazioni sono depositarie di un diritto fondamentale dettato se non altro da una logica anagrafica: il diritto di essere soggetti attivi della società in cui vivono, capaci per inventiva, passione e abilità di costruirsi da soli i loro valori di riferimento.
Il nostro sistema economico “starà in piedi” se queste generazioni sapranno e vorranno investire le loro energie per migliorare… Cosa sta dentro questo “migliorare” credo sia il caso di farlo dire a loro. Ai giovani.
Ma non solo: anni di progettualità con le giovani generazioni che si sono susseguite hanno stabilito regole e punti di riferimento che portano questi giovani a costruire sistemi valoriali con forti sensibilità etiche; ecco, sono questi i germogli che se lasciati sviluppare potranno dare forti contenuti al concetto di “migliorare”.
Per tale motivo, quest’iniziativa rappresenta una rara opportunità di crescita, soprattutto in vista della partecipazione all’Expo 2010 di Shanghai, dove il tema sarà proprio la capacità di rielaborare i propri sogni e bisogni per rendere sostenibile la vita nelle grandi e piccole aree urbane del pianeta.